Non è facile conquistare l'amicizia di un gatto. Ve la concederà se mostrerete di meritarne l'onore, ma non sarà mai il vostro schiavo(Thèophile Gautier)

giovedì 29 settembre 2011

La Clamidiosi

Mi piace essere sempre informata su quello che mi accade, cosi sono andata a fare una piccola ricerca internet sulla malattia che sto curando con quel fastidioso collirio e la cremina dopo mezz'ora.
Questo è l'articoletto che più mi è piaciuto !!! 

La Clamidiosi è causata da un microrganismo patogeno delle vie respiratorie, la Chlamydia Pittaci (gram negativo) poco resistente nell’ambiente, la sua trasmissione non avviene per via aerea ma per contatto diretto fra gatti attraverso le secrezioni infette oculo-nasali oppure dalla madre, portatrice sana, ai cuccioli. Questi ultimi sono i soggetti più colpiti, anche se la malattia interessa i mici d’ogni età. Purinteressando le vie respiratorieil sintomo principale delle clamidiosi è la congiuntivite, accompagnata da notevoli secrezioni e da edema (ovvero rigonfiamento e difficoltà a tenere aperte le palpebre). Solitamente viene colpito un unico occhio e solo in seguito la congiuntivite da mono diventa bilaterale. Si possono, inoltre, manifestare febbre, inappetenza, starnuti, rinite e, se subentrano complicazioni batteriche, anche polmonite. La terapia fa ampio uso di   tetraciclina (un  antibiotico ad ampio spettro) sia per via orale che per uso locale sottoforma di colliri specifici. La cura antibiotica, per evitare ricadute, deve essere eseguita per almeno 20 giorni. La patologia, che non è generalmente pericolosa, presenta due aspetti sgradevoli: spesso la guarigione non è definitiva e le ricadute sono sempre possibili, specialmente a seguito di stress psicofisici che determinano un abbassamento delle difese immunitarie. Inoltre, è trasmissibile all’uomo causando fastidiose congiuntiviti. Per questo è sempre necessario lavarsi accuratamente le mani dopo che si è venuti a contatto con il micio ed evitare di toccarsi gli occhi. Anche per la Clamidiosi esiste un vaccino, facoltativo, che, anche se non fornisce la certezza assoluta di evitare la malattia, assicura però una forma più lieve della patologia.

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